Categoria | Abstract scientifico |
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Area Scientifica di riferimento | Terapie personalizzate e galenica clinica |
Titolo | Doxorubicina incapsulata in microsfere: chemioembolizzazione transarteriosa |
Autori | Bulzomì M. (1,2), De Luca F. (1,2), Capra A.P. (1), Ardizzone A. (1), Cuzzocrea S. (1,2), Esposito E. (1,2) - 1) Dipartimento ChiBioFarAm, Università degli studi di Messina, 2) Programma Interdipartimentale di Allestimento Centralizzato, AOU Policlinico G.Martino-Messina |
Obiettivo | Valutazione di terapia altamente specifica, chemioembolizzazione mediante l'utilizzo di microsfere , supervisionata dal farmacista ospedaliero |
Introduzione | Il carcinoma epatocellulare (HCC) è il tumore primario più comune del fegato. La scelta del trattamento dell'HCC dipende dalle caratteristiche del tumore. La chemioembolizzazione transarteriosa (TACE) è un trattamento di prima linea per i pazienti con HCC, si basa sull'iniezione di agenti chemioterapici ed embolici nelle arterie che alimentano il tumore. La TACE viene effettuata sia mediante l'applicazione di farmaci chemioterapici emulsionati sia in lipiodol sia con microsfere a rilascio di farmaco in cui l'agente chemioterapico viene fissato nelle arterie tumorali. |
Metodi | È stata eseguita un’analisi delle prescrizioni allestite dal 01/01/2021 al 30/09/2024. Sono state selezionate le prescrizioni in cui è stato richiesto l’allestimento di doxorubicina in microsfere. Dopo aver ricevuto la prescrizione della terapia da parte del clinico, il farmacista ospedaliero ha supervisionato l’allestimento in condizioni di asepsi delle microsfere, attivate dalla doxorubicina cloridrato. Sono state utilizzate microsfere da 25 mg e 25 ml di doxorubicina cloridrato (50 mg). |
Risultati | Nel periodo indicato sono stati sottoposti a trattamento chemioterapico con doxorubicina in microsfere 33 pazienti. In 10 casi si è trattato di pazienti di sesso femminile mentre i pazienti di sesso maschile sono stati 23. L’età media dei pazienti era di 74,5 anni. Nella maggior parte dei casi i pazienti sono stati sottoposti ad un’unica somministrazione, nel 21,2 % sono state eseguite due somministrazioni e, in due pazienti sono state eseguite più di due somministrazioni. |
Discussione e conclusioni * | L’allestimento in condizioni asettiche di terapie così altamente specifiche supervisionate dal farmacista ospedaliero consente ai pazienti la possibilità di accedere a terapie multimodali integrate, dalla chemioterapia all’immunoterapia e ai trattamenti loco-regionali. |
POSTER | POSTER-SIFACT-20241.pdf |
Utente | mariabulzomi |