Analizzare le prescrizioni di alcuni farmaci reumatologici in Azienda ospedaliero-universitaria Senese, per avviare un percorso di razionalizzazione della spesa mantenendo elevati standard di cura.

Le malattie reumatologiche interessano in prevalenza le articolazioni, ma possono presentare anche manifestazioni sistemiche, con un’ampia gamma di sintomi su vari organi e con esiti nel tempo invalidanti.
Negli ultimi anni, a fronte dell’impiego sempre più diffuso di diverse classi di farmaci biologici e non, si è registrata una progressiva e significativa crescita della spesa.
La Piattaforma Regionale Toscana dei Piani Terapeutici Web rappresenta uno strumento strategico di appropriatezza e governance in quanto permette il monitoraggio in tempo reale delle prescrizioni specialistiche.

Sono state analizzate le prescrizioni dei 13 clinici afferenti all’Unità Operativa di Reumatologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese (AOUS). I dati sono stati estratti dalla Piattaforma Piani Terapeutici Web (PTWEB) della Regione Toscana. È stato elaborato un foglio di lavoro privo di dati sensibili, con stratificazione per patologia e farmaco prescritto.

Nei primi 6 mesi del 2024 risultano in trattamento 3298 pazienti: il 36.8% ha ricevuto una diagnosi di artropatia psoriasica, il 32.2% di artrite, il 26.5% di spondilite. Il rimanente 4.3% dei pazienti ha ricevuto altre diagnosi, tra cui 45 arteriti a cellule giganti.
Il 63.7% dei pazienti ha ricevuto prescrizioni di Anti TNF-α (31.4% Adalimumab, 21.8% Etanercept, 10.5% altri), di cui ben l’86.6% relative a biosimilari; al 18% è stato prescritto un Anti-Interleuchine (6.3% Secukinumab, 6.2% Tocilizumab, 5.5% altri). Per quanto riguarda i JAK-Inibitori, le prescrizioni risultano essere soprattutto relative a Upadacitinib (7.6%) e Baricitinib (3.5%) [Totale 13.9%], mentre l'utilizzo di Abatacept (3.1%) e Apremilast (1.3%) è residuale.

I dati di prescrizione evidenziano rilevante ricorso agli anti TNF- α, in particolare ai 3 principi attivi disponibili come biosimilari, a più basso costo.
Quasi 1/3 dei pazienti risulta, invece, in trattamento con Anti-Interleuchine e JAK-Inibitori, farmaci di più recente immissione in commercio e, in genere, a più alto costo.
Tale analisi rappresenta la base per effettuare la disamina delle precedenti linee terapeutiche effettuate dai pazienti attualmente in trattamento con farmaci non cost-saving, al fine di redigere una linea guida aziendale che standardizzi il percorso prescrittivo nell’ottica della governance farmaceutica, privilegiando, ove clinicamente consentito, il ricorso a trattamenti che siano al contempo e sostenibili.