Categoria | Abstract scientifico |
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Area Scientifica di riferimento | Farmacoepidemiologia e farmacoeconomia |
Titolo | Capecitabina e Inibitori della Pompa Protonica (PPI): Analisi della Pratica Clinica in Emilia-Romagna |
Autori | Podetti D1, Sias C 2, Pugliese A1, Giacalone P 2, Gandolfi F3 1Dirigente Farmacista Dipartimento Farmaceutico Interaziendale, AUSL di Modena 2 Specializzanda/o in Farmacia Ospedaliera presso UNIMORE 3 SS Dipartimento Farmaceutico Interaziendale - AUSL di Modena |
Obiettivo | L'obiettivo è analizzare la distribuzione dei pazienti in trattamento con capecitabina in monoterapia o in combinazione con PPI suddivisi in base alle caratteristiche demografiche. |
Introduzione | La capecitabina è un farmaco chemioterapico orale utilizzato per trattare tumori solidi come carcinoma colon-retto e mammella. La sua efficacia si basa sulla conversione in 5-fluorouracile. Tuttavia, la gestione della terapia può essere complessa, soprattutto in relazione a fattori come sesso dei pazienti e uso concomitante di PPI prescritti per problemi gastrointestinali, che possono influenzare assorbimento e efficacia. Questo perché gli PPI abbassano l'acidità gastrica, influenzando l'assorbimento, portando a una risposta terapeutica inferiore e ad un aumento degli effetti collaterali.1 |
Metodi | I dati necessari per lo studio sono stati estratti utilizzando il programma aziendale di gestione della terapia farmacologica adottato dalla farmacia ospedaliera. In particolare, è stato condotta un’analisi retrospettiva sui pazienti in trattamento con capecitabina e PPI nel periodo 01 gennaio 2024 al 31 agosto 2024 presso un centro oncologico della regione Emilia-Romagna. |
Risultati | Dall'analisi sono stati identificati 439 pazienti in trattamento con capecitabina. Tra questi, la distribuzione per sesso ha mostrato una prevalenza di donne rispetto agli uomini. Nel dettaglio, il 61% utilizzava capecitabina in monoterapia, con una suddivisione di 54% donne e 46% uomini. Al contrario, il 39% assumeva capecitabina in combinazione con PPI, con una distribuzione di 56% donne e 44% uomini; questa prevalenza femminile potrebbe essere attribuita alla maggiore incidenza del carcinoma mammario insieme ai tumori gastrointestinali, che colpiscono entrambi i sessi. Inoltre, i pazienti trattati con la combinazione di capecitabina e PPI presentavano un'età media di 68 anni, mentre quelli in monoterapia avevano un'età media di 69 anni. |
Discussione e conclusioni * | L'analisi ha evidenziato una distribuzione equilibrata di uomini e donne nei trattamenti con capecitabina e nessuna differenza nei pazienti con età più avanzata nell’utilizzo in monoterapia o in combinazione con PPI. L’utilizzo di capecitabina e PPI è associato a un miglior profilo di tollerabilità, soprattutto nei pazienti con una maggiore fragilità fisica o una storia di patologie gastrointestinali pregresse. Questo sottolinea la necessità di ulteriori studi sull'impatto dell'uso concomitante di PPI, soprattutto in termini di efficacia della terapia oncologica e di gestione degli effetti collaterali. È essenziale per i clinici monitorare l'efficacia della capecitabina e considerare aggiustamenti posologici quando si utilizzano PPI. |
POSTER | Poster-Capecitabina.pdf |
Bibliografia | 1.Drug–drug interactions with proton pump inhibitors in cancer patients: an underrecognized cause of treatment failure J.L. Raoul1 February 8, 2023, Elsevier Ltd on behalf of European Society for Medical Oncology. |
Utente | d.podetti |