Categoria | Abstract scientifico |
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Area Scientifica di riferimento | Aspetti gestionali e manageriali della farmacia |
Titolo | L’impatto di un programma di Antimicrobial Stewardship (AS) nelle aree di Terapia Intensiva (TI) dell’Azienda USL di Bologna |
Autori | I. Andalò1; A. Bonadies2; C. Carusillo1; A. Restani1; E. Sora3; F. Tumietto3; P. Zuccheri1. 1 AUSLBO, UOC Farmacia Clinica dei Blocchi Operatori, Dip Farmaceutico Interaz; 2 AUSLBO, UO Sviluppo Organizzativo e Coordinamento Staff; 3 AUSLBO, UOC Stewardship Antimicrobica |
Obiettivo | Analizzare l’impatto delle azioni svolte dal Farmacista inserito in un programma multidisciplinare di AS e valutare le implicazioni in termini di management sanitario tramite analisi consumi e costi. |
Introduzione | Gli sforzi da attuare per contrastare il fenomeno della resistenza batterica vanno da iniziative su scala mondiale fino a programmi aziendali di AS, declinati per le aree assistenziali più critiche. Tra queste, le Unità di TI dove i pazienti presentano gravi patologie di base, vengono utilizzati dispositivi medici invasivi e vi è un’elevata incidenza di infezioni da patogeni multi resistenti. Il ruolo del Farmacista, grazie al confronto con Infettivologi e Clinici, permette un puntuale monitoraggio delle terapie a garanzia di appropriatezza prescrittiva e corretta allocazione delle risorse. |
Metodi | L’analisi ha valutato l’andamento dei consumi di antimicrobici ed antifungini nel periodo 2018-2022 focalizzandosi su tre diverse unità di TI dell’Azienda. I dati sono stati estratti tramite software aziendale per i dati di consumo e report microbiologici e del controllo di gestione. Il consumo è stato parametrato secondo Defined Daily Dose (DDD), dose media del farmaco assunta giornalmente per l’indicazione principale in un paziente adulto ogni 100 giornate di degenza registrate nell’ospedale in quell’anno. I dati estratti sono stati correlati con le azioni svolte dal Farmacista raccolte in un database valutando l’impatto economico dell’azione stessa e l’appropriatezza prescrittiva. |
Risultati | Nel periodo analizzato, il consumo di antimicrobici nelle TI è passato da 162 a 145 DDD/100 giornate di degenza. La riduzione ha interessato farmaci sottoposti a monitoraggio da parte della Farmacia: carbapenemi (–34%), fluorochinoloni (–79%) ed echinocandine (-26%). Un focus effettuato tra giugno 2021 e giugno 2022 ha evidenziato come su 2.879 richieste di antimicrobici, l’intervento del Farmacista sia stato necessario nell’8% dei casi. Gli interventi hanno riguardato risoluzione di: incongruenze tra richiesta e consulenza infettivologica (29%), problemi logistici (25%), mancanza di consulenza infettivologica (23%), attesa di esito colturali (19%) e richieste non complete/conformi (4%) con conseguente risparmio stimato di circa 55.000€. |
Discussione e conclusioni * | La riduzione dei consumi di alcune classi di antimicrobici può essere imputata alle azioni svolte dal Farmacista grazie alla collaborazione con il team infettivologico che permette un controllo quotidiano delle terapie e della loro durata, garantendo un uso ottimale in termini di appropriatezza prescrittiva. Inoltre, le analisi dei consumi si confermano uno strumento importante per la valutazione dei trend prescrittivi e la successiva correlazione con i dati microbiologici locali che vengono restituiti ai prescrittori. Per un ulteriore miglioramento occorre investire a livello aziendale su: leadership, mandato e accountability, monitoraggio, feedback, formazione e team multidisciplinari in cui il Farmacista rimane una figura di riferimento. |
POSTER | Poster-SIfact.pdf |
Utente | andaloilaria |