Categoria | Abstract scientifico |
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Area Scientifica di riferimento | Esperienze e metodologie della farmacia clinica |
Titolo | Le infezioni del catetere venoso centrale (CVC) correlate nel paziente emodializzato: corretto uso dell'antibiotico |
Autori | Ferrante D. (1), Giannini R. (1), Marangi L.C. (1), Perniola M.A. (1), C. De Castris (2), G. Fasano (2), F. Fasano (3), Perniola M.A. (1), Talienti A. (4), Malagnino G. (1), Mingolla G. (1) - 1) ASL Taranto, 2) Università degli studi di Siena, 3) Università degli studi di Bari, 4) ASL Bari |
Obiettivo | Pervenire a protocolli locali, partendo dall’applicazione di Linee Guida (LG) d’indirizzo dell’ISS per la gestione di CVC in emodialisi (CVCE), assicurandosi che non vi siano salti di step di T-A. |
Introduzione | L’impianto di CVC è una delle cause principali d’infezione nosocomiale che comporta incremento di morbilità e costi ospedalieri. Tra le strategie proposte per il controllo del fenomeno in continuo aumento vi è sicuramente il monitoraggio dell’appropriatezza della terapia antibiotica, attraverso una migliore comprensione della patogenesi e grazie alla collaborazione tra Farmacisti Ospedalieri, Microbiologi, Nefrologi di un Ospedale di primo livello. |
Metodi | Le stesse LG ISS prevedono per il trattamento delle infezioni CVCE correlate, in prima linea: betalattamici-cefalosporine di prima generazione, in seconda: cefalosporine di terza generazione-aminoglicosidi, successivamente glicopeptidi ecc...La Farmacia Ospedaliera ha estrapolato i dati d’utilizzo di T-A nominative del reparto di Nefrologia e Dialisi per le sole terapie di trattamento delle infezioni CVC correlate di pazienti emodializzati portatori di CVC longterm, per gli anni 2019, 2020, 2021, 2022, terapie per l’80% empiriche e ragionate, vista la necessità di intervenire immediatamente, e per il 20% mirate. |
Risultati | Nonostante la scelta di T-A venga supportata dalla condivisione multidisciplinare di valutazioni d’appropriatezza per mezzo di terapie mirate secondo antibiogramma o ragionate sulla scorta delle condizioni cliniche del paziente portatore di CVCE longterm, si è registrato negli anni un andamento coerente alle LG ISS, tuttavia osservando in prima battuta l’uso prevalente di T-A di seconda linea piuttosto che di prima (2019:93%; 2020:82%; 2021:78%; 2022:63%; il resto delle terapie è rappresentato da terze linee). |
Discussione e conclusioni * | Si rende necessario trovare una metodica che renda nel breve termine, predittiva l’ecacia della T-A di prima linea intrapresa, attraverso il dosaggio ematico della procalcitonina al Tempo 0 ed a 24h, ove il valore della stessa debba risultare dimezzata, a sostituzione di emocoltura oppure ad integrazione della stessa che ha tempi di risposta tardivi rispetto alle necessità d’intervento. Ciò consentirà di evitare il salto del primo step terapeutico che diviene opportunità per il paziente negli anni di poter avere accesso a terapie di linee successive e contenimento di fenomeni di antibiotico resistenza a molecole più ad ampio spettro. |
POSTER | POSTER-SIFACT-2024_795-Le-infezioni-del-catetere-venoso-centrale-CVC-correlate-nel-paziente-emodializzato.pdf |
Bibliografia | - ISS - Protocollo per la prevenzione, diagnosi e terapia delle infezioni associate a cateteri venosi centrali. - Linee guida per la Prevenzione delle Infezioni da Cateteri Intravascolari, 2011 |
Utente | davide.fr88 |