Categoria | Abstract scientifico |
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Area Scientifica di riferimento | Esperienze di gestione del rischio sanitario da parte del farmacista clinico |
Titolo | Impatto della luce sulla real-life di Bevacizumab (Avastin®) e Durvalumab (Imfinzi®) durante la manipolazione in farmacia ospedaliera |
Autori | Elisabetta De Diana (1,3), Luca Menilli (2), Nicola Luigi Gallon (1), Chiara Sottoriva (1), Marina Coppola (2), Giorgia Miolo (1)- 1)Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Padova 2)UOC Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto IOV IRCCS Padova 3)Dipartimento di Chimic |
Obiettivo | Lo studio ha lo scopo di valutare la stabilità di anticorpi monoclonali (mAb) sottoposti a stress luminoso nella real-life della farmacia ospedaliera dove vengono diluiti e somministrati ai pazienti. |
Introduzione | Gli anticorpi monoclonali si sono dimostrati efficaci per il trattamento di diverse patologie grazie alla loro specificità verso il target. La loro natura proteica li rende soggetti ad instabilità chimica e fisica, e ciò può riflettersi in una diminuzione della loro attività terapeutica. La stabilità durante la loro manipolazione in farmacia ospedaliera necessita di maggiori studi, poiché durante la real-life essi sono sottoposti a fattori di stress come l’esposizione alla luce durante la loro preparazione nelle sacche per infusione e somministrazione al paziente. [1] |
Metodi | Entrambi gli anticorpi monoclonali sono stati analizzati per mezzo di tecniche spettroscopiche (derivata seconda di spettri UV e dicroismo circolare), al fine di determinare eventuali modifiche nella struttura secondaria e terziaria di Bevacizumab e Durvalumab in seguito ad esposizione alla luce. Analizzando gli stessi campioni tramite spettrometria di massa (LC-MS/MS), si sono rilevate delle possibili ossidazioni e deammidazioni, oltre alla formazione di aggregati tramite elettroforesi (SDS-PAGE). Inoltre, utilizzando il kit Promega VEGF Bioassay e PDL-1/PD-1 Bioassay si è analizzato il mantenimento della capacità di riconoscere il rispettivo target molecolare. |
Risultati | Attraverso tecniche spettroscopiche, non sono state osservate variazioni nella struttura secondaria e terziaria dei due anticorpi in seguito ad esposizione alla luce. Tuttavia, l'analisi degli stessi campioni tramite spettrometria di massa (LC-MS/MS) ha rilevato ossidazioni e deammidazioni, di cui alcune appartenenti al sito di riconoscimento del target, oltre alla formazione di aggregati evidenziata per mezzo di elettroforesi (SDS-PAGE). Inoltre, nei test in vitro per il riconoscimento del target specifico dei mAbs, in entrambi i casi è stato possibile evidenziare una riduzione nella capacità di riconoscere il proprio target rispetto ai campioni non irradiati. |
Discussione e conclusioni * | L’analisi di fattori di stress, come l’impatto dell’esposizione alla luce, tramite un approccio che valuta sia la stabilità chimico-fisica che il riconoscimento in vitro del target biologico, gioca un ruolo cruciale nell’individuare problematiche che potrebbero andare a minare l’efficacia terapeutica. In conclusione, sebbene i risultati di questo studio indichino che le modifiche subite dagli anticorpi durante la manipolazione in farmacia ospedaliera siano minime, è consigliabile adottare alcune misure precauzionali per ridurre l'esposizione alla luce di Bevacizumab (Avastin®) e Durvalumab (Infinzi®). Questo aiuterà a garantire l'integrità dell'attività terapeutica del farmaco e a mitigare potenziali effetti collaterali. |
POSTER | poster-Sifact-Firenze_DeDiana.pdf |
Bibliografia | 1. Nejadnik, M.R., Randolph, T.W., Volkin, D.B., Schöneich, C., Carpenter, J.F., Crommelin, D.J.A., Jiskoot, W., 2018. Postproduction Handling and Administration of Protein Pharmaceuticals and Potential Instability Issues. J Pharm Sci 107, 2013–2019. https://doi.org/10.1016/j.xphs.2018.04.005 |
Utente | dedianaelisabetta@gmail.com |