Categoria | Iniziative di buona pratica |
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Area Scientifica di riferimento | Aspetti gestionali e manageriali della farmacia |
Titolo | Monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva di farmaci biologici per la psoriasi prescritti dalla Dermatologia di Reggio Emilia. |
Autori | Laura Pergreffi(1),Emanuele Ferrari(1),Federica Gradellini(1),Greta Borciani(1)-1)AZIENDA USL DI REGGIO EMILIA - IRCCS, DIPARTIMENTO FARMACEUTICO, REGGIO EMILIA. |
Obiettivo | Verifica dell’appropriatezza prescrittiva di farmaci biologici per la psoriasi secondo le Linee Guida Regionali mediante un monitoraggio retrospettivo dei pazienti trattati nei primi sei mesi del 2024 |
Introduzione | I farmaci biologici per la psoriasi a placche di grado moderato-severo comprendono gli inibitori del TNF–alfa, posti dal Documento Regionale come prima linea biologica e gli inibitori delle Interleuchine, da considerare in presenza di specifiche condizioni cliniche o con controindicazioni alla categoria degli anti TNF-alfa. L’introduzione recente dei farmaci biologici, con un impatto economico decisamente maggiore sui sistemi sanitari, ha posto l’esigenza di ricorrere ad opportuni strumenti per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva.[1] |
Metodi | Grazie all’utilizzo di database aziendali, si è proceduto ad un’estrapolazione dei dati e si è costruito uno strumento di monitoraggio comprendente tutti i pazienti affetti da psoriasi moderata-severa trattati nel periodo gennaio-giugno del 2024 con un farmaco biologico inibitore di Interleuchine, con l’obiettivo di andare a controllare se erano stati sottoposti come prima linea biologica ad un inibitore del TNF-alfa. Per ciascun paziente si sono raccolti dati sul farmaco attualmente in uso, criteri di prescrivibilità, eventuali trattamenti precedenti e presenza di comorbilità o particolari controindicazioni all’uso di un inibitore del TNF-alfa. |
Risultati | Nei primi sei mesi del 2024, per la patologia in esame, sono stati trattati 273 pazienti(incidenti e non) con un farmaco biologico inibitore delle Interleuchine. Di questi, a 189 pazienti è stato correttamente prescritto in prima linea biologica un farmaco inibitore del TNF-alfa (nel 90% dei casi si parla di adalimumab biosimilare) in seguito a fallimento, intolleranza o controindicazione alle terapie convenzionali sistemiche(cDMARDs). Dei restanti 86 pazienti per cui sembrava assente la prescrizione di un anti TNF-alfa, la maggior parte aveva una controindicazione chiara a tale utilizzo mentre per il 30% di essi non è stato possibile reperire precise informazioni e si è chiesto il supporto del clinico per completare il processo di verifica |
Discussione e conclusioni * | Nella costante sfida di garantire l’accesso alle migliori cure disponibili e allo stesso tempo la sostenibilità economica dei Sistemi Sanitari, il farmacista ospedaliero è chiamato ad un’attenta valutazione dell’appropriatezza prescrittiva delle terapie utilizzate e l’introduzione di eventuali azioni correttive per razionalizzare l’uso delle terapie vecchie e nuove. Nonostante la grande disponibilità di dati e l’utilizzo di piattaforme informatiche sempre più performanti, questo lavoro sottolinea l’importanza della stretta collaborazione tra farmacista e clinico prescrittore per ottenere risultati vincenti dal punto di vista economico e dell’appropriatezza prescrittiva, in ragione del miglioramento del percorso terapeutico del paziente.[2] |
Bibliografia | Gruppo di lavoro sui Farmaci Biotecnologici in Dermatologia Regione Emilia-Romagna,” Trattamento sistemico della psoriasi cronica a placche moderata-grave con particolare riferimento ai farmaci biotecnologici,Luglio 2023” Francesco Cattel, Emanuela Caiazza, Elisa Sciorsci, Francesca Re, Matilde Scaldaferri, Diego Barilà, Maurizio Ferroni, “The Role of the Pharmacist in hospital”, Giornale Italiano di Farmacoeconomia, 2014. |
Utente | Laura1993 |