LA CENTRALITÀ DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA: QUALI RISPOSTE DALLE SANITÀ REGIONALI?
Nel VI congresso, in coerenza con la denominazione “clinica” della nostra società, vogliamo porre l’attenzione sul paziente con i suoi bisogni di salute in rapporto anche alla diversa capacità di offerta delle varie sanità regionali che si stanno progressivamente sostituendo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Non possiamo non rilevare come il diritto costituzionale della tutela della salute sia oggi fortemente condizionato da politiche sanitarie regionali, che generano disuguaglianza nell’offerta di servizi e prestazioni sanitarie, che alimentano sprechi e inefficienze ed influenzano gli esiti di salute della popolazione.
Soprattutto nell’ambito della cronicità che, è stato stimato, assorbirà nei prossimi anni una percentuale molto elevata di risorse del Servizio sanitario (80%), diventa fondamentale garantire, trattamenti efficaci ed appropriati in un contesto di equità e sostenibilità economica.
La promozione del “Piano Nazionale delle Cronicità” può essere un passo fondamentale in questa direzione, ma il suo recepimento e l’attuazione da parte delle Regioni dovrebbe essere vincolante e riconosciuto come vero e proprio “adempimento Lea”, ed oggetto di verifiche. Il Piano dovrebbe favorire l’adozione, in ambito regionale, di strumenti metodologici e operativi volti a sostenere l’attuazione di modelli innovativi di gestione della cronicità, che alcune regioni stanno già iniziando, pur con difficoltà, a sperimentare.
Il Piano prevede inoltre un ampio investimento sugli strumenti della Information & Communication Technology (ICT) e la loro integrazione nei modelli di cura per specifiche patologie croniche, per sviluppare un lavoro in rete e migliorare l’offerta di cure sul territorio, contenendo la spesa per queste patologie.
La ICT è ormai accessibile e disponibile per ogni attività sanitaria, contribuendo sia in ospedale che nel territorio, a migliorare la qualità delle prestazioni, recuperare efficienza, ridurre gli errori e a garantire tracciabilità. La centralità del cittadino-paziente deve significare anche investire in ICT per migliorare l’efficacia delle cure e la sicurezza per i pazienti.
Gli stessi strumenti informativi sono oggi facilmente accessibili (Internet) anche per i pazienti che diventano più consapevoli e che vogliono partecipare al processo decisionale che li riguarda, acquisendo autonomamente informazioni sulla malattia e sulla terapia. Il paziente che si informa in modo autonomo e che condivide la sua esperienza (pensiamo anche ai Forum tematici) contribuisce a costruire “cultura” sulla malattia e sul percorso ottimale di cura.
Il paziente informato solitamente ha anche una migliore aderenza verso la terapia. Alla base ci deve essere certamente una informazione corretta, esaustiva e trasparente da parte del medico, circa le aspettative del paziente sul trattamento, sia in termini di beneficio che di effetti collaterali, che può eventualmente verificare attraverso le risorse della rete.
Per l’industria farmaceutica la centralità del paziente nel percorso di cura è un aspetto fondamentale che, soprattutto nell’ambito della cronicità, non può significare “fidelizzazione” verso un determinato brand, quando il bisogno reale è nella disponibilità di trattamenti di cura efficaci, risolutivi e sostenibili per il Servizio Sanitario, ma anche nella semplificazione delle terapie (riduzione del n° di somministrazioni) e nella minor traumaticità delle stesse.
Centralità del paziente significa anche consentire l’accesso, senza eccezioni, ai farmaci autorizzati da AIFA e potenzialmente disponibili per la gestione delle terapie. Purtroppo tra “carenze” e “indisponibilità” molti farmaci di comune impiego, risultano spesso non accessibili per lunghi periodi, con il rischio di compromettere il trattamento ottimale dei pazienti e di determinare disservizi ed artificiosi incrementi dei costi a carico del SSN. E’ quindi necessario da parte delle autorità, intensificare la vigilanza sulla concreta applicazione delle norme vigenti, anche attraverso controlli per prevenire distorsioni del mercato spesso legate alle dinamiche del circuito distributivo.
In queste brevi considerazioni introduttive, sono state di fatto, anticipate le tematiche che saranno trattate nelle giornate congressuali, alle quali si aggiungeranno altri argomenti relativamente all’ambito oncologico, all’allarme per le resistenze antimicrobiche, agli aspetti di farmacovigilanza, ecc., che saranno sempre esplorati dalla prospettiva del paziente posto al centro delle scelte di salute che lo riguardano.
Gli argomenti saranno affrontati con contributi multidisciplinari e con una pari rappresentazione degli aspetti ospedalieri e delle specificità del territorio; inoltre daremo voce anche ai nostri associati con un loro maggior coinvolgimento sui temi del congresso, attraverso contributi in ogni sessione, ricavati dai migliori abstract.
Il Presidente del Congresso
Gianemilio Giuliani