Dose banding e metodiche organizzative nell’allestimento di chemioterapici in farmacia. Clinici e farmacisti condividono scelte evidence based e sostenibili
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L’attuale pratica di utilizzare la superficie corporea (BSA) per calcolare il dosaggio di farmaci antitumorali è stata implementata circa cinquant’anni fa, assumendo che il dosaggio personalizzato sulla BSA fosse associato ad un grado accettabile di tossicità senza tuttavia ridurre l’effetto terapeutico dell’agente. Numerose recenti evidenze scientifiche hanno messo in discussione la correlazione lineare tra BSA ed esposizione plasmatica al farmaco (o AUC) mostrando variabilità tra pazienti che assumono stesse dosi di chemioterapici. [1] Per questo motivo, per i farmaci antitumorali, sono state valutate strategie di dosaggio alternative come la Dose- Banding (DB) che consiste in una dose standardizzata a intervalli di BSA o di peso del paziente. Nei paesi del nord Europa, la DB è tra le strategie applicate per ottimizzare il processo di allestimento senza ridurre sicurezza ed efficacia dei trattamenti farmacologici. Il crescente aumento delle diagnosi di cancro ha portato ad un aumento del carico di lavoro nei centri compounding di farmaci antiblastici. Negli anni sono aumentate alcune criticità nella gestione del processo di cura del paziente oncologico come per esempio lunghe attese della terapia da parte dei pazienti e aumento dello stress degli operatori sanitari impegnati nel processo di gestione della terapia oncologica (medici, infermieri, tecnici e farmacisti). Il National Health Service (NHS) inglese [2] ha disposto per il 2018 la produzione del 90% dei farmaci chemioterapici in DB prevedendo un risparmio sia in termini economici (per esempio riduzione degli scarti di produzione) sia in termini di tempo di attesa della terapia da parte dei pazienti. La situazione italiana, pur essendo sovrapponibile a quella degli altri paesi Europei in termini di aumenti dei carichi di lavoro presso le Unità Farmaci Antiblastici (UFA), è diversa in termini di approccio alla ricerca di nuove strategie. In particolare, la dose-banding risulta poco conosciuta tra medici e farmacisti. A fronte di queste considerazioni, il corso si pone l’obiettivo di far interagire oncologi e farmacisti coinvolti nel percorso d cura del paziente oncologico, al fine di approfiondire questo nuovo approccio organizzativo. Si intende quindi creare una giusta miscela di contenuti teorici/ formativi nella prima parte della giornata; nella seconda parte del corso si tratterà lo sviluppo collettivo di un progetto per la sperimentazione della dose-banding nella pratica quotidiana.